mercoledì 14 marzo 2018

PIÙ PROFONDO DEL MARE di Melissa Fleming

Oh, Dio, il mio caro paese,
quanto mi manca il mio caro paese...
Niente può prendere il posto di quel che non c'è più
se non un instante fra le braccia del mio amato...
Domani tornerò, e andremo di nuovo laggiù...
e i giorni saranno così dolci.


Un romanzo di una profondità e di una intensità eccezionali che arriva più che mai attuale in un quadro storico e politico come quello che stiamo vivendo. Il titolo stesso del meraviglioso romanzo di Melissa Fleming da un'idea del "peso" delle sue pagine che raccontano con sensibilità e vivido realismo la storia di Doaa: una ragazza Siriana innamorata della libertà e della sua Terra, nonostante tutto, scampata ad un tragico naufragio che la porterà sulle coste della Grecia. Più profondo del mare è una di quelle letture che non si dimenticano e che non possono lasciare indifferenti perché pongono il lettore di fronte ad una realtà che non può ignorare e a cui non potrà più pensare con leggerezza o superficialità, bensì con una nuova consapevolezza ed empatia. 
Sono davvero felice di aver potuto avere l'opportunità di partecipare a questo review party che mi ha dato l'occasione di scoprire un così prezioso gioiello a cui probabilmente non mi sarei mai accostata essendo - apparentemente - così lontano dalle mie solite letture. E invece è davvero importante leggere anche libri illuminanti come questo perché ci arricchiscono.
Se siete alla ricerca di una lettura emozionante ed autentica Più profondo del mare è quello che fa per voi.



opinione di Sangueblu

Accettò suo malgrado di rimanere a casa,
ma la sua obbedienza non sarebbe durata,
il suo cuore restava con la rivoluzione.

Sono rimasta veramente colpita dalla lettura di questo romanzo che con delicatezza ma altrettanta certosina precisione mi ha messo di fronte ad un mondo che, fino a questo momento, ho conosciuto solo per sentito dire e a cui colpevolmente ho guardato con troppa superficialità, equiparandolo agli ormai tanti, troppi, casi a cui veniamo sottoposti quotidianamente dai mass media. 
Perchè di queste cose se ne parla... ne siamo tutti a conoscenza ma poche volte abbiamo davvero l'occasione di andare oltre... di scavare sotto la superficie e di essere messi di fronte alla realtà delle cose. Quanto meno "all'altra" realtà delle cose. Ed è quello che fa Più profondo del mare di Melissa Fleming: ti pone inesorabilmente di fronte alla realtà delle persone che la guerra e la fuga dalla propria terra la vivono in prima persona con tutto ciò che ne consegue. Ti pone di fronte alla realtà delle persone; dal lato umano dell'immigrazione: qualcosa che nessun servizio al telegiornale potrà mai far capire a pieno.

L'autrice, capo della comunicazione dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, è sempre alla ricerca di straordinari racconti di sopravvivenza e resilienza che illustrino la situazione critica dei rifugiati e nello stesso tempo creino dei ponti di empatia con il pubblico. 

Grazie ad una scrittura scorrevole e coinvolgente conosceremo Dooa Al Zamel e la sua famiglia e la seguiremo passo dopo passo nel suo viaggio in fuga dalla Terra che ama, martoriata dalla guerra e assediata dalla paura in cerca di una vita migliore. 
Doaa è una ragazza come tante... E' una ragazza come tutte noi, con i suoi sogni, i suoi desideri e le sue speranze. E' solo stata molto sfortunata a nascere in un momento storico molto difficile e in una Nazione che, se pur tanto amata, ad un tratto sembra trasformarsi in un nemico.
Niente libertà di parola, non più libertà di espressione o di protesta, impossibilità a vivere una vita serena. Ingiustizie e maltrattamenti che si perpetuano indiscriminatamente su donne, bambini, ragazzi e innocenti.  E' talmente forte la rabbia che si prova nei confronti di questa situazione (che sembra ancor più forte e paradossale a chi, come noi, ha avuto la fortuna di nascere in un Paese come il nostro) che è impossibile non entrare immediatamente in empatia con la protagonista, con la sua famiglia e con tutti gli altri personaggi coinvolti.
Fermarsi a riflettere su cosa voglia dire essere torturati, puniti, violentati solo perché sospettati di disapprovare il proprio governo.  Essere costretti a rimanere giorni chiusi in casa, senza luce, senza cibo; non poter fiatare quando dei militari possono entrarti in casa a loro piacimento e distruggere qualsiasi cosa solo per loro "divertimento".
Sale la rabbia e la voglia di protesta, come quella che cresce nel cuore di Doaa che da timida e riservata diventa una ribelle. Lei ama la sua terra, nonostante tutto e sarà così difficile abbandonarla.
Ma ama anche la vita, che va avanti nonostante tutto. 
Ed è per questo che cerca un riparo, che cerca un posto dove vivere al sicuro.
Ma per lei un posto sicuro sembra non esistere, e questo riempie il cuore del lettore di profonda tristezza. Si susseguiranno scene drammatiche e struggenti che è difficile descrivere ma che nella loro disperazione sono anche di una  profonda bellezza per la loro, necessaria, intensità.

Al di là della storia che sinceramente davvero difficile da descrivere, ho apprezzato moltissimo anche l'attenzione che l'autrice ha messo nel descrivere gli usi e i costumi della Siria, i personaggi collaterali e le descrizioni dei luoghi e degli avvenimenti più quotidiani. Nel bene e nel male hanno contribuito a rendere davvero vivida e reale la lettura. 
Una menzione particolare la trovo doverosa e si tratta di Bassem; colui che diventerà il fidanzato di Doaa. Dolce, buono, premuroso tenace. E' quel raggio di sole che va ad illuminare non solo la vita di Doaa ma anche le pagine del romanzo che, se pur per poco, trovano quella speranza e quella leggerezza che fanno tirare un po' il fiato in mezzo a tutte le difficoltà e le sofferenze; anche se non basterà. Dovranno infatti fuggire dall'Egitto che era ormai diventato ostile con i Siriani e non garantiva più un futuro per loro. 
E proprio a causa di questa sofferta fuga Doaa dovrà fare i conti con la sua paura più grande: l'acqua.
Senza potervi raccontare di più potete immaginare, anche grazie alla sinossi in copertina, quello che la nostra povera protagonista dovrà affrontare e quanto eroica e grande sia stata nell'affrontare la tragedia.
Tragedia che, purtroppo, non è sua soltanto; come sappiamo bene.

Il mio voto: 4 stelline

L'Autrice


È Capo delle Comunicazioni per l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). Visita costantemente le zone di guerra e i campi profughi per dare voce ai milioni di persone costrette ad abbandonare le loro case. Citata spesso sui media internazionali, il suo TED Talk sulla storia di Doaa è stato visualizzato un milione e mezzo di volte. Più profondo del mare è stato pubblicato in dieci lingue e diventerà un film di Steven Spielberg.

Il libro

editore: Piemme
genere: narrativa contemporanea
pagine: 269
prezzo: 18.50 euro
Rilegato
eBook: 9.99 euro

Trama

L'esile salvagente intorno alla vita tiene a galla Doaa e due bambine, una di pochi mesi, l'altra di nemmeno due anni, a lei affidate dai genitori prima di scomparire per sempre nelle acque, come altre centinaia di persone. Doaa ha paura, lei ha sempre odiato l'acqua, sin da piccola, e solo la guerra e la disperazione che l'accompagna l'hanno convinta a lasciare la sua famiglia e la sua casa in Siria e mettersi su quel barcone. Aveva tanti ricordi felici e tanti sogni da realizzare, che ora galleggiano intorno a lei insieme ai relitti dell'imbarcazione e ai pochi superstiti dei 500 che si erano messi in viaggio. Erano quasi arrivati, solo poche ore di mare li separavano dall'Italia, risate liberatorie cominciavano a levarsi dal ponte, quando un peschereccio si dirige contro di loro, una, due volte. Per farli affondare. Il barcone non regge e tutti si gettano in acqua. Molti annegano subito. Anche Doaa non sa nuotare e solo il salvagente che le porta il marito la tiene a galla. E lo farà per i successivi quattro giorni, in cui le voci e i lamenti intorno si spengono uno dopo l'altro. La tentazione è di lasciarsi andare, ma le due bambine che si aggrappano a lei reclamano la vita. Per loro deve lottare e resistere un'ora di più, poi un'altra, e cantare, e pregare, fino a quando qualcuno arriva. Solo undici vengono tratti in salvo. Doaa ha diciannove anni, ma la sua vita comincia da quei quattro giorni alla deriva. Perché la prima volta nasci al mondo, ma è quando capisci quanta forza si cela in te, e quanto la speranza può avere la meglio sulle circostanze più tragiche, che nasci a te stesso.

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