mercoledì 7 marzo 2018

Recensione: SENTIMI di Tea Ranno

"Così leverai da qualcuna la macchia della calunnia,
darai a qualcuna la pace della verità".


"Centu uci 'n cuntu"

C'è tutta la forza delle donne, in questo straordinario romanzo di Tea Ranno. C'è tutta la loro bellezza, la loro pazienza, la loro lungimiranza, il loro spirito di sacrificio ma anche le loro debolezze, le loro meschinità, i loro errori.
Emerge, in una lingua "antica" e verace e in una schiettezza che colpisce duro nella pancia, tutta quella dignità e quella voglia di riscatto che, in tempi come questi, giungono quanto mai attuali. 
Straordinario questo libro lo è davvero: decisamente fuori dall'ordinario (come la notte che trascorre la protagonista); fuori dai soliti schemi, dalle abituali letture. Difficilmente capita di leggere un libro così sbalorditivo per costruzione, concezione e contenuti. 
Tea Ranno dissipa le nebbie dell'ignoranza, anche se per una sola lunga notte, e le sue cento voci e i suoi altrettanti racconti ci avvolgeranno in un immenso abbraccio. Un abbraccio che contiene un paese intero, un mondo intero: quello delle Donne


opinione di Sangueblu

"Perciò ho voluto raccontartela la mia storia", riprese,
"perché finisse scritta in mezzo a queste storie di donne,
perché è vero che qui si è principalmente raccontata
la storia di Rosa che partorì la bastarda di Tano
e fu ammazzata da suo marito che ebbe per tutta la vita
il pensiero folle di ammazzare la bastarda.
Ma è pure vero che ci siamo raccontate noi, non è così?

Recensire un capolavoro è impossibile.
Perciò non ci proverò neanche a fare un analisi dell'universo che in poche parole, ma attraverso tante voci, Tea Ranno è riuscita non solo a raccontare ma a far arrivare (ne sono convinta) nella profondità dell'animo di chi le ha lette, piantando un germoglio che (anche di questo sono più che certa) produrrà i suoi frutti.
Di quale tipo è tutto da vedere, dato che non saranno frutti tutti uguali... Perché Tea parla ad ognuna di noi; a quel preciso tipo di donna noi siamo. Ce ne sono cento in cui riconoscere sé stesse o un'amica, una mamma, una sorella, una rivale: ad un certo punto arriverà quella voce più particolare delle altre che ci toccherà più in profondità e risveglierà qualcosa. 

C'è la saggezza del popolo in questo libro; la sapienza di una vita semplice ma al contempo anche tutta l'immensa e devastante ignoranza che l'accompagna. Come ho già detto c'è un intero Universo all'interno e la cosa più sorprendente che lo caratterizza è come tanta bellezza e tanto orrore possano coesistere al suo interno ed andare a braccetto; di pari passo, pagina dopo pagina; storia dopo storia, racconto dopo racconto, una voce dopo l'altra.
Leggere questo libro mi ha un po' ricordato la sensazione che provavo da bambina quando la mia mamma mi cantava la filastrocca de "La pecora è nel bosco" dove ogni frase, ogni cosa che succedeva anticipava la successiva che ne era la conseguenza, in un cerchio quasi senza fine in cui tutto accadeva e ritornava. Non saprei come spiegarvi meglio la costruzione di questo romanzo, che altrimenti potrebbe essere paragonato ad un mosaico; un mosaico costruito a più mani. Tanti tasselli di verità messi in ordine per costruire l'immagine di un microcosmo affidato alla penna della protagonista che in una notte fuori dall'ordinario - quasi onirica in verità, anche se fin troppo reale - raccoglie senza sosta su un taccuino le testimonianze delle voci delle donne che, una ad una, le dicono: "Sentimi". Lei le ascolta e scrive... scrive senza sosta, con la mano dolente a forza di scrivere quelle parole veloci e dolorose che sente che non solo raccontano i fatti ma anche la complessità emotiva che c'è dietro. Le scrive per cucirle insieme e darne testimonianza come loro le chiedono apparendo e scomparendo  dalla nebbia. Vogliono riscatto. Vogliono una giustificazione. Vogliono la pace. Vogliono la verità. Basta con i silenzi. Basta con l'omertà.
Basta con la scellerata e insensata dicotomia della donna o "Santa" o "Bottana".
Basta a questi uomini. Crudeli, egoisti, ottusi, violenti, ancestrali ed irredimibili.
Uomini che giurano di amarti e poi ti ammazzano. E pare possibile una cosa così?! Uno ti dice: "Sei la vita mia", sei la gioia mia e poi ti strangola, ti accoltella, ti spara". Solo per gelosia e spesso anche senza fondamento. Perché l'uomo si sente sempre legittimato, in questa società maschilista: 

In un periodo in cui le uccisioni delle donne, la violenza, la pedofilia e l'orrore sono purtroppo all'ordine del giorno - questo anche perché rispetto ad anni fa con i mass media le informazioni vengono diffuse, a differenza del passato in cui le stesse cose avvenivano "in segreto" - Sentimi di Tea Ranno è una voce quanto mai attuale di denuncia e di protesta.
Per poter finalmente Vivere la Vita. 
Una vita il più possibile libera da catene, menzogne e pregiudizi.

"La devi mordere la vita, picciridda, con tutta la buccia.
Pure che ti brucia, pure che ti pare amara.
Devi affondare i denti e sentire il sapore,
e masticarla, e inghiottirla, fino all'ultima polpa."

Innumerevoli sono le frasi e i pensieri di queste donne che ho sottolineato nel testo, durante la lettura, per ritrovarle, per ricordarle, per rileggerle anche in futuro. Ve ne lascio una per concludere il mio pensiero sul romanzo perché credo racchiuda una delle più belle caratteristiche dell'essere donna, anzi; ne esprima la vera essenza. E il suo più grande potere.

"Siamo chiamate ad essere madri Reverenda,
anche quelle di noi che non si sono fatte sbattere sui giacigli dal loro confessore,
anche quelle che non hanno conosciuto uomo,
quelle che sono rimaste vergini nel corpo e nel pensiero.
Tutte madri: nel cuore, nel bisogno di darci, di accudire,
di porgere il seno a una bocca che ha fame.

Domani è la Festa della Donna e non potrei che consigliarvi una lettura più adatta di questa!

Il mio voto: 5 stelline

L'Autrice


Tea Ranno è nata a Melilli, in provincia di Siracusa, nel 1963. Dal 1995 vive a Roma. È laureata in giurisprudenza e si occupa di diritto e letteratura.
Ha pubblicato per e/o i romanzi Cenere (2006, finalista ai premi Calvino e Berto, vincitore del premio Chianti) e In una lingua che non so più dire (2007).
Nel 2012 per Mondadori esce La sposa vermiglia e nel 2014, sempre per Mondadori, Viola Fòscari. Nel 2018 per Frassinelli esce Sentimi.


Le Opere

Viola Foscari
La sposa vermiglia
In una lingua che non so più dire
Cenere
Sentimi

Il libro

editore: Frassinelli
genere: Narrativa
pagine: 228
prezzo: 17.50 euro
Rilegato
eBook: 4.99 euro

Trama

Durante una notte surreale, e nello stesso tempo fin troppo reale, una donna, una scrittrice, tornata nel paese siciliano dove è nata, ascolta decine di voci che giungono da un altrove indistinto, che si fanno strada in una nebbia strana, inquietante. Sono voci di donne morte, che vogliono raccontare le loro storie perché la scrittrice le trascini fuori dall'oblio. Sono storie dolorose, a volte tragiche, che hanno una caratteristica in comune: in tutte, l'umanità delle protagoniste, la loro complessità emotiva e intellettuale tutta femminile, viene annullata nella dicotomia maschile della donna "santa o buttana". Ma non solo per raccontarsi, i fantasmi di queste donne parlano all'autrice: c'è anche un'altra storia, che tutte le coinvolge, e che vogliono si sappia. La storia di Adele, figlia di Rosa, ma non del suo legittimo marito, Rosario. E la colpa più grave di Adele è quella di avere i capelli rossi, come il suo vero padre, segno inequivocabile del tradimento. Per questo Rosario passerà il resto della sua vita nel tentativo di uccidere la bambina. E per questo le donne del paese, le stesse donne che si raccontano, faranno di tutto per salvarla. Perché levare almeno la piccola Adele dai meccanismi mentali malati di questi maschi brutali, ancestrali e irredimibili, vorrebbe dire aver salvato tutte loro.
 

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